Switch off digitale
Preannunciato già da molto tempo, il grande cambiamento delle nostre tv arriverà definitivamente a Gennaio 2023. Lo switch off digitale è un processo che farà passare il segnale dei dispositivi in casa dallo standard DVB-T attuale, al DVB-T2.
Per chi non fosse preparato negli acronimi, non c’è nulla di nuovo: esattamente come fu per il digitale terrestre nel 2012, che ci costrinse ad acquistare nuovi televisori oppure a dotare qualsiasi modello di un decoder, apparecchi a tubo catodico compresi, il nuovo switch off comporterà le medesime modifiche da attuare.
Nel caso del digitale terrestre, basato sulla tecnologia DVB-T, si spegneva il segnale analogico. Un avanzamento necessario per favorire le trasmissioni digitali capaci di ridurre l’inquinamento elettromagnetico e i disturbi del segnale, oltre che garantire una quantità di canali sintonizzabili maggiore. Nel 2023, in maniera molto simile, l’attuale tecnologia sarà interrotta, sostituita dal DVB-T2 per migliorare la qualità delle immagini e spostarne le bande di frequenza.
In che modo lo switch off digitale aiuterà la qualità
Spesso succede che, fra tanto gergo tecnico, non si capisca davvero cosa cambi in termini di miglioramenti qualitativi e avanzamenti effettivi.
In realtà, se è pur vero che il segnale analogico possedeva alcuni innegabili vantaggi riguardanti la disponibilità dei canali in zone molto remote, ma con scarsa qualità, oggi è pressoché impossibile trovare trasmissioni tv dove bande elettromagnetiche attraversano le immagini, oppure l’audio viene interrotto bruscamente da fruscii crescenti. Decisamente un passo avanti.
Nel caso del nuovo switch-off, l’avanzamento consisterà nel far divenire quelli che ora vengono definiti “canali HD”, lo standard fisso, in quanto la tecnologia del formato video sarà MPEG-4.
Cosa cambia per impianti e antenne
Per fare una comparazione, oggi ciò che viene trasmesso sulle frequenze tv utilizza il formato MPEG-2. Nato nel 1995, questo tipo di video è molto pesante, trasmissibile anche con il segnale analogico, ma molto soggetto a interferenze ed errori di codifica. Quando oggi vediamo i nostri canali preferiti sparire per alcuni secondi sui televisori, è proprio perché durante la ricezione del file, l’apparecchio che utilizziamo non riesce a decodificare i dati, restituendo un’immagine nera e persino la scritta “nessun segnale” nei casi peggiori.
Il formato MPEG-4 è invece estremamente leggero (circa 80 volte più del precedente standard) e dunque più facile da trasmettere, con meno errori di codifica, ma per cui è necessaria più stabilità di connessione. In parole povere, bisognerà mantenere i propri impianti in buono stato, per evitare che ciò che prima vedevamo magari ad intermittenza, a seconda delle condizioni atmosferiche, ora non diventi costantemente nero.
Deola aiuterà i propri clienti a effettuare il passaggio e consigliare tutto il necessario per migliorare le condizioni dei propri impianti, dalla strumentazione più specialistica, a quella più casalinga e quotidiana. Rivolgiti a degli esperti per non avere brutte sorprese.

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